Perchè il nuovo menu degustazione al Moro di Monza si chiama Viaggio D’Autore in Sicilia ?
Stavolta la Sicilia la vogliamo raccontare da un punto di vista letterario.
Per questo motivo nell’ideare le proposte gastronomiche, le ricette e i piatti ci siamo ispirati ai letterati Siciliani.
Le ispirazioni, del nuovo menu Viaggio D’Autore, da quali letterati le avete prese?
Il periodo di riferimento parte dall’800 sino ad oggi e abbiamo consultato Verga, Pirandello, G.Tomasi di Lampedusa e Camilleri.
Quando avete iniziato questo nuovo progetto gastronomico ?
Dal 2021 qualcosa iniziava a stimolarci, tant’è che abbiamo creato una piccola bibliografia e la chiave di lettura ovviamente per noi era il cibo, la tavola e la cultura gastronomica siciliana.
Nel 2022 abbiamo chiesto ad una nostra amica e grande appassionata di gastronomia e letteratura di darci una mano a fare questo tipo di analisi .
Ilaria, la nostra amica è Ilaria Testa, si è prodigata sin da subito a formularci delle chiavi di lettura gastronomiche per i periodi e gli Autori interpellati.
E dopo tre mesi ci presenta una prima ricerca analitica.
Abbiamo approfondito ulteriormente la ricerca sino a novembre 2022, e quando eravamo quasi pronti ci siamo resi conto che la traduzione dei contenuti in piatti e ricette non ci convinceva.
E allora ….
Abbiamo rinviato al 2023 il progetto, anche perchè eravamo prossimi al mese di dicembre, che è sempre un mese particolarmente impegnativo e non potevamo investire il tempo in ricerca gastronomica.
Perchè investite del tempo in ricerca gastronomica ?
Si certamente, per mangiare c’è una infinita offerta in Lombardia, specialmente a Milano e ovviamente anche in Monza e Brianza, ricercare abbinamenti, tecniche, equilibri organolettici richiede un investimento temporale non indifferente, e la nostra clientela ci richiede sempre di andare oltre, ci richiede ricerca, originalità ed esclusività.
La nostra ricerca esclude la tendenza esterofila perchè siamo fermamente convinti, da sempre, che l’Italia sia un paese ricchissimo in termini di biodiversità e di ingredienti, quindi abbiamo sempre come punto di riferimento la gastronomia italiana.
Un’altra cosa che non ci appassiona è la forsennata ricerca della novità, dell’invenzione, come se la scoperta si possa staccare dal nostro presente e dal nostro passato.
La ricerca gastronomica deve mettere al centro l’uomo, nell’accezione antropologica, arricchendo i contenuti con elementi, tecniche e maestrie orientate alla sostenibilità gastronomica, culturale ed ambientale.