La ricetta nasce a cavallo tra il XVII e XVIII secolo.
La tutela e l’integrità del futuro Re di Sicilia, Vittorio Amedeo II fu la causa dell’elaborazione tecnica del grissino stirato.
Re Vittorio Amedeo II ripagò l’inventiva di Antonio Brunero, fornaio di corte, iniziando una rivoluzione politico culturale contro gli oppressori francesi e spagnoli.
Vittorio Amedeo II mingherlino di costituzione e con continui disturbi alimentari che gli impedivano di crescere, come ad un futuro Re di Casa Savoia compete, forte e robusto.
Il medico di corte Don Ubaldo Pecchio ordinò, al fornaio Antonio Brunero, delle striscie di pane sottili, senza mollica e ad alta digeribilità, in questo modo nacque il “gherssin”.
Un altro Sovrano, Carlo Felice Re di Sardegna, subì il fascino gastronomico dei grissini, mangiandoli e sgranocchiandoli anche durante le rappresentazioni teatrali al Teatro Regio.
Ingredienti:
- farina 500 gr.
- acqua 250 ml.
- lievito di birra fresco 15 gr.
- sale un pizzico
- olio extra vergine 50 gr.
- olio per spennellare.
Procedimento:
- disporre la farina a fontana, posizionarvi al centro il lievito sciolto in poca acqua;
- impastare aggiungendo man mano altra acqua;
- incorporare l’olio fino ad ottenere un composto omogeneo;
- farlo snervare battendolo per circa 5 minuti;
- fare un filone e metterlo sul piano di lavoro unto di olio e farlo lievitare (coperto) per 90 minuti;
- tagliate strisce sottili dalla parte più corta e stirateli con le mani , indice e pollice verso l’esterno.
- infornare a 200° per 20 minuti.