Antica preparazione siciliana, l’ingrediente principe è la melanzana ( arabo bandigian incrociato con mela) , olive, pomodori e sedano in un delicato equilibrio agro-dolce.
L’origine del termine ” caponata” può avere diverse declinazioni, dal latino caupona, osteria dove si trovava sempre il mangiare pronto, o dallo spagnolo caponada, o ancora si pensa possa derivare da ” capone” ossia una sorta di lampuga dalle bianche carni che storicamente sembrerebbe sia entrato( il pesce) di diritto nella ricetta. Ancora da Cum panis, ( colui che mangia il pane con un altro) e la caponata richiede sempre tanto pane…..
Una definizione più chiara compaiono nei primi del ‘700 con Joseph Vinci nel suo Etymologicum siculum
” acetarium et variis rebus ninutim concisis”. Oggi la caponata subisce, come tutte le ricette contadino/mrinare una forte influenza familistica e rionale. Le costanti in questa ricetta li troviamo nella melanzana e nell’equilibrio agrodolce e poi diventa un gran via vai, dai peperoni al sedano, dai pinoli ai capperi, dalla melagrana al tuorlo d’uovo sodo.
L’assoluto di gambero rosso di Sicilia in onore alla Regina Margherita, prende spunto dall’arricchimento che i reali, spagnoli prima e I Savoia dopo, richiedevano facento integrare alla classica caponata i gamberi rossi di Sicilia o le aragoste di Lampedusa.